24 ore di LeMans, suspense no stop
In 24 ore di gara può accedere di tutto: dai freni che sentono lo stess, agli pneumatici che scoppiano fino a tamponamenti e noie meccaniche: ma questo è il bello della 24 ore di LeMans!
Tutti i colpi di scena
Anche per questa edizione non potevano mancare i colpi di scena. Vi abbiamo raccontato di quanto Toyota sia partita con il coltello tra i denti, presentando tre auto e facendo registrare sin dai primi giorni giri da record. In gara, però, non basta solo il giro veloce, è necessaria l’affidabilità dell’auto che in questo caso si è vista poco: la maledizione giapponese continua. Poco prima delle 23 la Toyota numero 8 con alla guida Buemi accusa problemi ai freni ed è costretta a fermarsi ai box per poi rientrare dopo più di un’ora in 54esima posizione. Poco dopo, la Toyota gemella numero 7 con alla guida Conway si ferma per regolare pit stop e cambio pilota ma al rientro in pista Kobayashi è costretto a rallentare e fermarsi per un problema al cambio. E non c’è il due senza tre: poco dopo anche la Toyota numero 9 con alla guida Lapierre viene urtata procurando una foratura a cui segue un principio d’incendio.
Ma i guai non sono stati solo in casa Toyota. Anche il team Porsche ha sudato sette (o più) camicie. Partiti con due auto, all’1.30 al comando c’era la Porsche 919 Hybrid ma dopo due ore, Lotterei inizia a rallentare per poi essere costretto al ritiro. Da quel momento le speranze sono andate tutte per la numero 2 dei piloti Earl Bamber (NZ), Timo Bernhard (DE) and Brendon Hartley (NZ) che, ad un’ora dalla bandiera scacchi, torna al comando. Per la terza volta consecutiva Porsche vince la 24 ora di LeMans, confermandosi la casa automobilistica più vincente in questa competizione.
Nella categoria GTE Pro, la vittoria è andata ad Aston Martin di Adam, Serra e Turner, dopo un acceso duello con la Corvette di Taylor, Garcia e Milner che, a pochi giri dalla fine, commette un errore andando su ghiaia e dossi, consegnando così anche la seconda posizione alla Ford GT Chip Ganassi numero 67.
Il team tutto italiano
Grande successo anche per il Cetilar Villorba team: l’Italian Spirit of LeMans! Un sogno essere a LeMans ma soprattutto, un risultato dal dolce sapore: decimi assoluti e ottavi di classe. La Dallara P217 con i piloti Lacorte-Sernagiotto-Belicchi si è comportata bene anche se in alcuni momenti ha fatto prendere dei begli spaventi. Già mercoledì si sono manifestati dei problemi elettrici limitando la prestazione durante le prove. Ma dopo l’intenso lavoro del team, sabato i tre piloti hanno potuto provare una macchina (quasi) perfetta durante il warm up. Partiti dalla 18esima posizione in LMP2 e 24esima assoluta, i tre italiani sono stati concentrati e hanno messo in pista una strategia efficace.
Durante il 72esimo giro, quando la top-ten di classe era raggiunta, una vettura ha toccato la Dallara P217 facendola andare sulla ghiaia. Ma Lacorte, con esperienza e forza di volontà, dopo 4 minuti è riuscito a tornare in pista. Poi però, al 166esimo giro, Sernagiotto ha dovuto fare i conti con lo scoppio di uno pneumatico che lo ha costretto a tornare lentamente ai box: un inconveniente costato 13 minuti. Gli ostacoli che dividevano dalla bandiera scacchi sono stati saltati egregiamente da tutto il team, così giro dopo giro si sono avvicinati a quello che poi si è concretizzato in un importante risultato: decimo posto assoluto e ottavo della classe LMP2, la più agguerrita con ben 25 iscritti.
Dopo queste 24 ore di adrenalina, facciamo i complimenti a tutti gli alfieri scesi in pista e ai team: un grande spettacolo di 24 ore no stop dove anche l’Italia è stata in grado di lasciare il segno!