Parte la 24 Ore di Le Mans: anche quest’anno tante storie si intrecciano
Sta per partire l’85° edizione della mitica 24 ore di Le Mans e l’adrenalina è già ai massimi. Vi abbiamo già parlato del fatto che quest’anno in LMP2 c’è un team tutto italiano che partecipa dando vita all’Italian Spirit of Le Mans! Ma vi ricordate la fine in LMP1 dell’anno scorso? Nel corso del penultimo giro la Toyota di Nakajima che si stava avviando a vincere la gara più famosa del mondo ha rallentato fino a fermarsi e ha regalato la vittoria alla Porsche. In Toyota inseguivano la vittoria fin dal 1985 e sembrava proprio l’anno giusto, mancavano solo tre minuti…Si perché questa è la 24 ore di Le Mans, 24 ore durissime piene di colpi di scena e di sorprese.
Nel corso dei test che si sono tenuti il 4 giugno Toyota ha già dimostrato le sue intenzioni che non sono certo quelle di rimanere al margine della gara, anzi: Kamui Kobayashi, al volante della sua TS050 Hybrid n.7, ha fatto registrare il tempo di 3’18″132, battendo la pole position siglata nel 2016 da Neel Jani su Porsche 919 Hybrid. Toyota ha monopolizzato le prime tre posizioni in classifica: la TS050 Hybrid n.7 ha preceduto le due vetture gemelle, la n.8, seconda grazie al tempo di Sébastien Buemi, e la n.9, la terza Toyota schierata proprio per aumentare le possibilità di vittoria. Ad ottenere il miglior tempo per questo terzo equipaggio è stato il campione del mondo WTCC in carica, José Maria López, al debutto a Le Mans.
Le qualifiche
Toyota ha già graffiato anche nella seconda sessione di qualifiche di questa edizione con una bella doppietta. Nella categoria LMP1, la Toyota TS050 con alla guida Kamui Kobayashi (team composto anche da Sarrazin e Conway) ha fermato il cronometro a 3’14″791, stracciando il record della pista. Secondo tempo per Davidson-Buemi-Nakajima in 3’17″128 e terzo per la Porsche con Lotterer-Tandy-Jani in 3’17″259. Per quanto riguarda la categoria GTE PRO sono tutti molto vicini, miglior tempo per l’Aston Martin Vantage di Turner davanti alla Ferrari 488 con alla guida James Calado . Terza è rimasta la Vantage di Thiim con dietro la seconda Ferrari 488 di Bird, la Ford di Briscoe e la prima tra le Chevy di Garcia.
L’avventura di Ford
Ma l’anno scorso ha visto anche un altro avvenimento che ha dell’incredibile, ed è l’avventura di Ford. Nel 1966 Ford dominò la 24 Ore di Le Mans con la tripletta delle mitiche GT40. Cinquant’anni dopo l’Ovale Blu scende in pista con una nuova auto e un nuovo team e vince il titolo in GTE Pro: quale modo migliore per festeggiare il 50° anniversario della storica vittoria. Ford vinse quindi a Le Mans per quattro anni consecutivi, interrompendo il dominio della Ferrari di quegli anni.
Quest’anno il team Ford Chip Ganassi Racing scende nuovamente in pista con quattro auto e quattro equipaggi agguerritissimi che vogliono festeggiare un altro anniversario: i cinquant’anni della vittoria del 1967 con la GT 40 guidata da D. Gurney e A.J. Foyt.
Le auto
Le quattro Ford GT correranno alla 24 Ore di Le Mans tutte con la stessa livrea rossa, bianca e blu e, per distinguerle, saranno applicate delle strisce colorate sul parabrezza, sugli specchietti e una striscia luminosa a LED lungo la metà del parabrezza. Questi saranno i colori:
#66 Verde
#67 Blu
#68 Rosso
#69 Giallo
Quest’anno poi ci sarà anche un’altra novità, particolarmente utile nelle ore notturne: gli specchietti laterali saranno rivestiti con vernice elettroluminescente che si illumina del colore assegnato ad ogni vettura.
Gli equipaggi
La Ford GT #68 è quella che ha vinto l’anno scorso ma a bordo mancherà Sébastien Bourdais, convalescente dopo un brutto incidente durante le qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. Un peccato perché l’anno scorso c’era anche lui che invece quest’anno sarà sostituito da Tony Kanaan, esordiente alla 24 Ore di Le Mans, che andrà ad affiancare Joey Hand e Dirk Muller.
La Ford GT #69 vedrà lo stesso equipaggio dello scorso anno che si è classificato al terzo posto ed è formato dall’australiano Ryan Briscoe, dall’inglese Richard Westbrook e dal Neozelandese Scott Dixon.
Al quarto posto l’anno scorso si era classificata la Ford GT #66 di Stefan Mucke, Oliver Pla e Billy Johnson. Erano stati penalizzati per un problema relativo all’identificazione luminosa del numero di gara e, nonostante questo, erano riusciti a mantenersi ad un solo giro di distanza dai vincitori e quest’anno sono più motivati che mai.
Last but not least, la Ford GT #67 che l’anno scorso ha vissuto una gara particolarmente complicata a causa di un guasto al cambio verificatosi poco prima dell’inizio, che gli ha fatto perdere 40 minuti e ha spazzato via ogni speranza di vittoria. Quest’anno Andy Priaulx, Harry Tincknell e Pipo Derani vogliono giocarsela fino in fondo
Curiosità
Quando nel 1967 Dan Gurney ricevette lo Champagne sul podio e decise di agitarlo e spruzzarlo sui tifosi, iniziò inconsapevolmente la tradizione che continua ancora oggi in tutto il mondo!
Tutto è pronto e anche noi siamo prontissime per seguire la magica corsa!