Museo Ferrari, a Maranello i 70 anni di vittore a Le Mans e i 90 anni di storia della Scuderia
È quasi riduttivo parlare del museo Ferrari a Maranello come del luogo che raccoglie la storia del Cavallino Rampante: piuttosto, il museo, è un vero e proprio viaggio nel tempo e nella storia dell’automobilismo italiano, espresso attraverso le competizioni nazionali e internazionali; dalla prima Mille Miglia sino all’ultima Le Mans. E ha come protagonista tutte le declinazioni motoristiche e di livree della “creatura” di Enzo Ferrari.
Ferrari at 24 Heures du Mans
L’ultima mostra inaugurata riguarda i settant’anni di vittorie (36 di cui 9 assolute) della Rossa sul circuit de la Sarthe, fino alla più recente, conquistata nel 2019 dalla 488 GTE. Una vittoria significativa, perché grazie ai piloti Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra, dopo vent’anni di assenza, sullo scaffale di Maranello è tornato a “brillare” un trofeo della 24 Ore, ora esposto insieme agli altri nella Sala delle Vittorie, che chiude il percorso espositivo.
La 166 MM: Barchetta per Chinetti, Berlinetta per Haig e Simon
Siamo partiti dalla fine, però: in realtà, la mostra prende le mosse dalla rossa 166 MM, al cospetto della quale Antonello Coletta, responsabile delle Attività Sportive GT di Ferrari e Pierre Fillon, Presidente dell’Automobile Club d’Ouest (ACO), hanno tagliato insieme il nastro inaugurale della mostra Ferrari at 24 Heures du Mans. La 166 MM Barchetta Touring (la cui sigla “MM” sta per Mille Miglia, la prima competizione vinta dal modello) fu la vettura con cui nel 1949 Luigi Chinetti, accompagnato da Lord Selsdon che però guidò molto meno, fece trionfare per la prima volta la Scuderia nella gara di endurance.
Il fascino della 166 MM, però, è lì a raccontare anche qualcosa in più. La vettura nella sua versione Berlinetta, infatti, è stata l’unica (vera) Rossa mai guidata da un equipaggio femminile alla 24 Ore di Le Mans, almeno fino allo scorso anno, quando le tre pilote Manuela Gostner, Rahel Frey e Michelle Gatting hanno spezzato “il sortilegio” e sono scese in pista, alla guida della 488 GTE Pro-Am. Dicevamo però del primo equipaggio: nel 1951 fu il duo Betty Haig-Yvonne Simon a salire a bordo della Berlinetta e a conquistare la 15esima posizione sul circuito francese.
I 90 anni di storia della scuderia e quei “gioiellini” di Hypercar
La mostra “Ferrari at 24 Heures du Mans”, che prosegue con alcune delle monoposto di Formula 1 più iconiche, e che terminerà il 19 aprile prossimo, non è l’unica ad essere presente al momento nel Museo Ferrari. Sono ancora due le esposizioni che meritano di essere viste e godute: una è Hypercars – l’evoluzione dell’unicità, che porta in scena alcuni modelli in serie limitata (tra cui GTO, LaFerrari, Ferrari Enzo), vere espressioni dell’ambizione automobilistica e tecnologica della Casa di Maranello. La seconda mostra è dedicata invece ai 90 anni della storia della Scuderia celebrati nel 2019: 90 anni – Scuderia Ferrari, la storia completa che si apre con un’Alfa Romeo 8C 2300 Spider, la prima a recare lo stemma raffigurante il cavallino, e attraversa quasi un secolo di evoluzioni, trasformazioni, successi e insuccessi che hanno animato la storia della casa nata dal genio automobilistico di Enzo Ferrari.